Un ampio ecosistema

I vigneti de La Maliosa sono parte di un ampio ecosistema in cui convivono le diverse coltivazioni e il bosco. La nostra uva nasce da una gestione olistica e sostenibile del vigneto nel massimo rispetto della storia del territorio. Il metodo colturale, poco invasivo e in armonia con l’ambiente, garantisce l’equilibrio che coinvolge piante, animali e persone. La nostra scelta è rivolta alla conservazione della capacità d’uso dei terreni, attraverso la limitazione dei compattamenti e dell’erosione, la valorizzazione della sostanza organica e della vita biologica.

Abbiamo impiantato vitigni anticamente coltivati in Maremma, favorendo la variabilità genetica tra le diverse selezioni. Inizialmente abbiamo recuperato una vigna di oltre 60 anni da uno stato di semi abbandono, che ci ha permesso di verificare la ricchezza di germoplasma viticolo, selezionato e recuperato nell’ambito aziendale. Tutti i successivi vigneti impiantati tra il 2009 e il 2023 hanno valorizzato i vitigni della vigna originaria, denominata Vigna Madre: nei bianchi Procanico e Ansonica e nei rossi Ciliegiolo, Sangiovese e Cannonau grigio

Nei nostri boschi sono presenti anche alcune viti selvatiche (Vitis Vinifera subsp. silvestris) testimoni di una forma che ha preceduto la vite attuale (Vitis Vinifera sativa). Si trovano occasionalmente appoggiate sugli alberi e fruttificano grappoli ed acini piccoli. Questi reperti sono la dimostrazione di un ambiente anche anticamente preservato da azioni agricole intensive.

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I vigneti

Il nostro mondo si divide tra due areali, Saturnia e Pitigliano, divisi dal fiume Fiora. La separazione ha una matrice geologica: il fiume, infatti, divide la zona argillosa di Saturnia, da quella vulcanica tipica di Pitigliano. 

Nell’areale di Saturnia si distinguono tra le altre la Vigna Madre di circa 7.000 mq, composta da vitigni rossi e bianchi; la Vigna Scovaventi, anch’essa di 7.000 mq, caratterizzata da un impianto ad alta intensità di 11 biotipi di Sangiovese con 5.500 viti/ha, e un’impostazione che segue le curve di livello; la Vigna Corino al Montecavallo, una ‘vigna eroica’  che si caratterizza per una forte pendenza, intorno al 30%. Il terreno sassoso che la contraddistingue ha una matrice geologica molto antica, di circa 10 milioni di anni.

Nell’areale vulcanico di Pitigliano, che si distingue per la forte vocazione alla coltivazione di vitigni bianchi, insiste la Vigna Formica, di 1 ha, impiantata con Procanico. Il suolo è caratterizzato da un profondo strato di cenere vulcanica, depositata su uno strato di tufo. 

Nel 2023 sono stati impiantati gli ultimi 2 ha del nostro progetto vitivinicolo, che nei prossimi anni verranno innestati con Procanico e Ansonica. 

La vigne Giardino

A partire dal 2014 tutti i nuovi impianti hanno seguito un criterio storico e paesaggistico, con i filari impiantati secondo le curve di livello. Questa scelta, oltre a preservare la bellezza del luogo ed evitare fenomeni erosivi, facilita la lavorazione manuale, mantenendo uno stretto legame con la tradizione del vigneto toscano.

Questi vigneti fanno parte di un nucleo chiamato “Vigne Giardino”, ovvero Vigna ScovaventiVigna Corino al Monte Cavallo, nella zona di Saturnia, e tutti i vigneti situati a Pitigliano. Vigneti concepiti con un’idea che supera la produzione vinicola per diventare arte del paesaggio. 

Curare una Vigna Giardino significa anche dedicare un’attenzione scrupolosa a ogni singola pianta. La nostra ambizione è proprio quella di agire ogni giorno come attenti giardinieri del vigneto. 

I vini naturali Metodo Corino

I vini de La Maliosa, prodotti secondo il Metodo Corino, rappresentano la chiara volontà aziendale: cercare la massima espressione di vitigno, terreno e ambiente, senza alcun intervento invasivo o aggiunta di additivi e solfiti. La consistenza attuale è di 9,5 ettari, nei quali sono prevalentemente coltivati i vitigni a bacca rossa: Ciliegiolo, Sangiovese e Cannonau grigio; i vitigni a bacca bianca: Procanico e Ansonica.

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