Il paesaggio agrario italiano è stato storicamente descritto attraverso importanti contributi e
la Toscana, in particolare, racchiude preziosità rare . Tra di queste mi piace ricordare Val d’Orcia quale insieme di meraviglie naturali, di ecosistemi, di esemplare buongoverno del territorio.
Esercitare l’agricoltura in Toscana impone maggiormente riflessioni culturali e di etica professionale. Una crescita delle attenzioni e soprattutto un’adesione ai principi della agricoltura biodinamica aiuterebbe molto a preservare ambienti e territori nella loro valenza economica più importante. Può essere utile ricordare come, nel biodinamico, l’obiettivo sia quello di tendere a realizzare un ‘organismo agricolo’ per andare verso un’armonia duratura garantendo salubrità delle produzioni, ottimale utilizzo della terra (suolo vivo) e della altre risorse naturali presenti.
Le pratiche colturali più efficaci si possono riassumere in alcuni passaggi:
– attenta gestione del terreno e della sostanza organica
– rotazioni colturali lunghe e diversificate
– coperture vegetali del terreno, sovesci e pacciami portatori di complessità (rivitalizzazione del suolo)
– mantenimento di variabilità
– lavorare con i ritmi (calendario lunare e cosmico)
– utilizzo di preparati, semi e macerati vegetali in associazione a rame e zolfo per ridurre sensibilmente l’impiego di tali minerali, soprattutto in viticoltura
L’obiettivo fondamentale è quindi la produzione di alimenti salubri e ricchi rispettando la terra e le altre risorse ad essa collegate. Il consumatore ha il diritto ad un cibo sano e deve poter in qualsiasi momento ‘partecipare’ alle fasi della produzione o ricevere le informazioni dei processi produttivi.
Questa scelta biodinamica è stata fortemente voluta e realizzata a far data 2008 presso l’Azienda La Maliosa in Maremma (Manciano) dove vino e olio sono le produzioni principali. La Maliosa è un lungo tappeto di spazi boschivi garbatamente interrotti da alcuni vigneti, uliveti, prativi e leggendari maestosi cerri variamente isolati. Il corpo aziendale è reciso quasi a metà dal torrente Stellata che contribuisce ad arricchire il paesaggio maremmano nella sua variabilità naturalistica, agricola e nei suoi spaziosi silenzi.
Lorenzo Corino
Responsabile progetto vitivinicolo La Maliosa