L’annata vitivinicola 2017 al Cudé (Traona, Bassa Valtellina)

Introduzione al territorio

La Valtellina è la più grande area terrazzata d’Europa. I muretti a secco che sostengono i terrazzamenti sono composti da rocce granitiche, sistemate manualmente con artigiana professionalità da intere generazioni durante secoli. Si stima che la totalità dei muretti valtellinesi copra una distanza complessiva impressionante: 2500 km. La superficie totale coltivata su terrazze invece è di circa 1000 ettari. Nella parte più finitima al lago di Como, si trova Traona, paesino il cui nome va fatto risalire all’espressione “terra bona”, in riferimento alla buona fertilità dei terreni ed alla salubrità del clima. Proprio qui, in posizione sud, si trova il vigneto Cudé, di oltre 1 ha.

Veduta del vigneto Cudé

Quando, nello scorso marzo, ho iniziato ad organizzare il mio trasferimento in Valtellina per occuparmi a tempo pieno della Vigna Cudé, conoscevo davvero poco il territorio che mi avrebbe ospitato e con una certa inquietudine mi chiedevo come sarebbe stato per me e la mia compagna dover rinunciare al clima mediterraneo a favore di un ambiente montano severo e poco ammiccante. Ma mi sono bastati pochi giorni per cogliere inaspettati elementi di rassicurante mediterraneità proprio nell’arco alpino: agavi, ulivi, palmizi e…addirittura un arancio nell’orto del mio vicino! Ciò avviene perché la Valtellina non è la consueta valle fluviale alpina disposta da nord a sud.

Incisa dal corso superiore del fiume Adda, si sviluppa infatti longitudinalmente rispetto al sistema alpino e corre rettilinea tra le Alpi Orobie a sud e le Retiche a nord. È proprio sul versante sud che da epoche preromane si è sviluppata la viticoltura dove i vigneti beneficiano di un favorevole mesoclima. Il versante retico (con la sua pendenza media di almeno 30 gradi) può essere immaginato come un enorme pannello solare che regala alle viti i raggi del sole con inclinazione ideale. La conseguenza di questi fattori è un irraggiamento solare che conta una somma di calorie pari a quella di regioni poste ben più a sud .
Le Alpi Retiche contribuiscono al successo del vigneto valtellinese anche perché rappresentano una barriera ai venti freddi settentrionali.
Le pietre granitiche dei muretti, accumulato il calore del giorno, lo rilasciano gradualmente durante la notte. Questo fenomeno, sommato all’influenza mitigatrice del vicino Lago di Como, è in grado di limitare le gelate primaverili (soprattutto in bassa Valle nella zona di Morbegno, Traona e Dubino).
Il quadro climatico favorevole è inoltre completato dalla cosiddetta “Breva”: un vento termico che, nelle ore centrali della giornata, soffia dal Lago di Como e si espande nella Valle riducendo l’umidità relativa e smorzando gli eccessi di calore estivo. È la differenza di gradiente termico tra il lago e la montagna a generare questo vento periodico (generalmente tra marzo e settembre) che soffia in Valtellina in direzione ovest-est.

Il vigneto Cudé , totalmente terrazzato, è stato impiantato dall’Ing. Armando Torri verso la fine degli anni settanta del XX° secolo ed è composto prevalentemente dal vitigno Chiavennasca, un biotipo del più conosciuto Nebbiolo, il cui nome deriverebbe probabilmente da “Ciuvinasca”. Vi sono quindi alcune piante di Rossola, varietà autoctona valtellinese. La Maliosa ha acquisito la gestione del vigneto a giugno 2016, quando quest’ultimo si trovava da alcuni anni in uno stato di semiabbandono. I lavori di recupero hanno richiesto, tra l’altro, la pulizia dei muretti dalla vegetazione spontanea del luogo. Sono quindi state messe a dimora, per sopperire alle fallanze, circa 900 barbatelle franche in attesa di innesto con marze provenienti dal vigneto stesso. Nell’annata 2017 si è effettuata la prima vendemmia.

“…Per chi arriva dalla via del lago, proprio le sei di pomeriggio, da giugno a settembre è l’ora trionfale della Valtellina! Se mi voltavo vedevo, nella cornice del finestrino posteriore, il sole sui monti azzurrini, lontani, aldilà del gran vuoto del Lario. Il sole era quasi al tramonto ma pareva ancora alto…prendeva d’infilato il canyon dell’Adda. Batteva in faccia sulle vigne terrazzate, sui muretti, sulle rocce, sugli altipiani, i boschi, le creste della sponda retica alla mia sinistra. Indorava i campi di granoturco, il fiume, i villaggi, i piccoli stabilimenti industriali, gli speroni montuosi, le creste della sponda orobica alla mia destra”.
Sono parole tratte dal libro “L’avventura in Valtellina” (1985) del maestro Mario Soldati.

Sono precisamente questi gli ingredienti che compongono l’ambiente in cui è immersa la vigna Cudé. La conosco bene…mi trovo spesso a guidare lungo la statale che dal lago, costeggiando l’Adda, conduce verso est e molti elementi della descrizione di Soldati mi inducono a supporre che, al momento della visione attraverso il finestrino posteriore, l’auto del maestro stesse transitando proprio in corrispondenza dell’abitato di Traona…e, chissà, magari all’altezza dell’allora giovanissima Vigna Cudé.

I mesi nel vigneto

Marzo

Un mese decisamente mite, con il prevalere dell’alta pressione che ha garantito molte giornate di bel tempo: in particolare nella seconda decade del mese. Le temperature sono risultate al di sopra della media stagionale, con picchi anche superiori ai 20°C. Sono caduti complessivamente 24,8 mm di pioggia.
Fenologie: verso la fine del mese si è verificato il germogliamento delle prime gemme.

Invaiatura di Chiavennasca

Aprile
Caldo e asciutto nella prima metà, con temperature massime che hanno raggiunto addirittura i 24°C. È stato invece piuttosto freddo nella seconda metà ed inoltre decisamente piovoso verso la fine. Il 19 una rapida ed incisiva irruzione di aria artica ha fatto calare per tre notti le temperature minime su valori attorno allo zero. Fortunatamente i danni del gelo sui germogli delle viti nella Bassa Valtellina sono stati trascurabili (diversamente da quel che si è verificato nella Media Valtellina dove la gelata ha pesantemente condizionato l’annata). Sono caduti complessivamente 85 mm di pioggia. Verso la fine del mese i grappolini fiorali erano del tutto formati.

Maggio
La prima decade ha visto frequente instabilità con abbondanti precipitazioni in un quadro termico piuttosto fresco (valori massimi a volte di soli 16°C). Nella seconda decade il tempo è andato stabilizzandosi e nella terza decade, si sono registrate giornate calde e ben soleggiate garantite da un solido campo di alta pressione (temperature massime che hanno raggiunto i 30°C per più giorni). Sono caduti complessivamente circa 100 mm di pioggia. Verso la fine del mese l’allegagione era quasi completata.

Giugno
Arriva l’estate con diverse giornate di temperature massime anche di 33°C e minime di 20°C. Si sono inoltre verificati intensi temporali al termine della prima decade e verso metà del mese. A fine mese vi è stato l’ingresso di un fronte freddo atlantico accompagnato da temporali anche di forte intensità e da un temporaneo calo delle temperature. Sono caduti complessivamente circa 300 mm di pioggia.
Durante la prima settimana di giugno si è variamente manifestato l’oidio soprattutto sulle viti più vigorose della metà inferiore del vigneto.
Inoltre, a partire da metà mese, si sono verificati sintomi da peronospora su molti terrazzi.
Tempestivi interventi di difesa realizzata esclusivamente con rame e zolfo liquido e polverulento hanno consentito di contenere le patologie sopra descritte.

Luglio
Mese prettamente estivo con l’alta pressione delle Azzorre alimentata da venti di origine nord-africana. Fasi più calde tra la prima e la seconda decade; verso la fine del mese alune massime fino a 33°C. I temporali sono giunti prevalentemente nella seconda decade.
Sono caduti complessivamente circa 60 mm di pioggia. Verso la fine del mese l’invaiatura era ben avviata.

Agosto
Nella prima decade e nella terza è tornata l’alta pressione e temperature fino a 36/37°C per più giorni. Tra la prima e seconda decade vi è stato un abbassamento termico con temporali di forte intensità. Sono caduti complessivamente circa 170 mm di pioggia. Osservazioni: già dopo i primi giorni di gran caldo alcuni grappoli presentavano alcune scottature. Nell’ultima decade di Agosto è iniziata una puntuale selezione e pulizia dei grappoli, parzialmente danneggiati da marciume acido; tale problematica è risultata più invasiva nelle terrazze con piante più vigorose e con acini precedentemente colpiti da oidio.

Settembre
Mese prettamente autunnale, fresco ed a tratti piovoso, con temperature sotto media mensile rispetto ai valori storici di riferimento. Le giornate più fresche nella seconda decade hanno fatto registrare valori massimi a volte inferiori ai 20°C e valori minimi inferiori a 10°C. Sono caduti complessivamente circa 115 mm di pioggia. Il clima del mese è stato comunque particolarmente favorevole per frequente ventilazione e bassa umidità relativa che hanno contribuito al favorevole stato di sanità delle uve. Inoltre l’importante escursione termica giorno/notte ha favorito una regolare maturazione compresa quella dei polifenoli.

Ottobre
L’inizio del mese è stato caratterizzato da clima umido (pur con scarse precipitazioni), con nubi basse e ristagno d’aria. Ma tra il 5 ed il 6 (pochi giorni prima della nostra vendemmia!) una ripresa di ampie escursioni termiche ha prontamente spazzato via nubi basse ed umidità. Sono caduti complessivamente circa 5 mm di pioggia.

Chiavennasca a maturazione

L’annata 2017 sarà ricordata in Bassa Valtellina come una buona annata.
Fatta eccezione per il mese di settembre, le temperature si sono mantenute al di sopra della media e con picchi termici importanti nel cuore dell’estate. La piovosità nel complesso ha seguito un andamento medio storicamente consolidato, a differenza di altre regioni italiane condizionate dalla siccità. Allo stesso tempo, i tanto temuti periodi piovosi lunghi (che in Valtellina non sono così rari, soprattutto a ridosso della vendemmia) non si sono fortunatamente verificati. L’anno 2017 ha fatto registrare un totale di circa 1115 mm di pioggia.
Il germogliamento è avvenuto con un anticipo di una decina di giorni e fino all’invaiatura questa precocità delle fasi fenologiche è proseguita. Le successive fasi fenologiche sono invece rientrate nella regolarità, anche a motivo di un settembre fresco. Fino alla fine di agosto era presente una diffusa disomogeneità di maturazione dei grappoli, probabilmente da ricondurre ai frequenti sbalzi termici dell’estate.
La vendemmia nella Vigna Cudé si è svolta il 9 ottobre, periodo normale per la zona. Intensi temporali (sempre più la norma negli ultimi anni, secondo i racconti dei vignaioli del luogo) hanno regolarmente messo in luce le problematiche di un territorio montano, dovuti alle pendenze dei versanti e alla natura piuttosto sciolta dei terreni. L’inerbimento su tutto il vigneto Cudé è stato provvidenziale avverso le piogge anche intense, dando stabilità e protezione ad un suolo per sua natura piutosto vulnerabile.

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