Provate a digitare biologico nella stringa di Google.
Lo avete fatto?
Bene. Avete notato il livello sensoriale raggiunto dalle parole che vengono fuori da questo tipo di ricerca?
Natura, Paradiso, Positività, Ecosistema, Fertilità, Sostenibilità, Ambiente. In poche parole, il nostro f-u-t-u-r-o.
Inutile girarci intorno, la gente ha paura di “quello che verrà”, non si sente sicura in un mondo pieno di uomini insostenibili, e ha bisogno – per tale motivo – di rifugiarsi nell’habitat naturale, circondandosi di pochi artefatti e di buon cibo. Naturale e sano. Un ritorno alle origini è quello che serve, facendosi sì aiutare dalle “trovate” moderne, ma abbandonandosi completamente alle radici, quelle che ci tengono legati al nostro patrimonio culturale, che non è solo arte, ma è anche territorio e tradizioni.
Tutto è collegato. Non si tratta soltanto di presentare prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi, ma anche di non influenzare sfavorevolmente l’ambiente esterno, evitando impatti negativi sull’ecosistema a livello di inquinamento di acque, terreni e aria.
Bei discorsi. Eppure c’è chi lo critica. Io so il perché. Purtroppo, “l’uomo crea, modifica e distrugge”, senza curarsi del suo operato, pur di raggiungere lo scopo prefissato, infangando tecniche naturali, spontanee per fini ben lontani dalle sensazioni che ho provato poco fa.
Non dimentichiamocelo: l’agricoltura biologica così come quella biodinamica esiste da migliaia di anni. Perché non riusciamo a far convivere antico e moderno, estrapolando il massimo potenziale da entrambi?
Produciamo un olio extravergine di qualità biologicamente. Ma il “vero biologicamente”. Otterremo la quintessenza della dieta mediterranea.
Nonostante tutto ho fiducia.
“Fausto Borella e Antonella Manuli alla Fattoria La Maliosa”
Sempre più spesso in giro trovo gente che sogna di una vita selvaggia, a contatto con la natura, riposizionando il proprio essere al centro di essa e respirando armonia con tutto quello che li attornia.
In fondo anche io voglio un orto, un olivo e poco più. Quanto si starebbe meglio tutti!
Fausto Borella